Consiglio dei Ministri approva il decreto Sud: nasce la Zes unica per il Mezzogiorno

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto-legge Sud (“disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione e per il rilancio dell'economia nelle aree del Mezzogiorno del Paese) che introduce una serie di misure dirette a creare nel Mezzogiorno le migliori condizioni per la crescita e lo sviluppo del tessuto economico. Tra queste, la Zes unica che dal primo gennaio 2024 sostituirà le attuali otto Zone economiche speciali e gestirà, da Roma, gli investimenti. La Cabina di regia individuerà i settori da promuovere, gli investimenti da agevolare e gli interventi da incentivare per lo sviluppo del territorio.

Viene inoltre istituito il portale web della Zes unica per favorire una immediata e semplice conoscibilità della Zes unica e dei benefici fiscali riconosciuti alle imprese, nonché lo Sportello unico digitale Zes– S.U.D. Zes nel quale confluiranno gli sportelli unici digitali già attivati, nel sistema vigente, presso ciascun Commissario straordinario Zes, e che svolge le funzioni dello sportello unico per le attività produttive (Suap). E' previsto l’accesso ad un’autorizzazione unica per l’avvio delle attività produttive e il riconoscimento di un credito d’imposta nella misura massima consentita (fino al 45%) dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027, e valido fino al 2026, per l’acquisizione dei beni strumentali nuovi destinati alle strutture produttive.

"La precedente organizzazione delle Zes - dichiara il ministro Fitto - non ha consentito di raggiungere appieno gli obiettivi che erano stati posti quando sono state introdotte. La costituzione di un'unica ZES consentirà, pertanto, di massimizzare nello scenario internazionale l'impatto competitivo dell'intero Mezzogiorno con il suo già rilevante apparato produttivo, che rappresenta un potenziale da valorizzare nelle sue molteplici articolazioni settoriali e territoriali, con riconoscimento di eguali chance di sviluppo a tutti i territori dell'Italia meridionale e a tutte le imprese già insediate nel Sud, o che in esso volessero insediarsi". Secondo il Ministro, inoltre, la concentrazione in un unico coordinamento della Zes unica, consentirà di ridurre i costi di gestione delle attuali strutture amministrative delle Zone economiche speciali.

Il decreto ha stabilito per la Zes unica una dote finanziaria da 4 miliardi e mezzo di euro, un miliardo e mezzo l'anno fino al 2026, da confermare a valle della ridefinizione del Pnrr: ogni anno 500mila euro arriveranno dai fondi europei di sviluppo regionale, mentre il restante miliardo dovrebbe emergere dalla riorganizzazione del Piano di ripresa e resilienza. I fondi serviranno a riconoscere un credito d'imposta del 50% alle aziende che presenteranno progetti di investimento nell'area per non meno di 200mila euro, con alcune eccezioni.